martedì, gennaio 23, 2007

PRESENTAZIONE:
Nelle opere di Salvatore Cugno Garrano non si percepisce soltanto l’atmosfera incantata e quasi irreale dei paesaggi , la poesia e la vibrante inquietudine dei ritratti o la struggente solitudine delle saline.
Da questi dipinti, sempre intrisi di emozioni cromatiche , emerge chiara una sorta di dialogo segreto tra il soggetto e l’artista, dialogo che è quasi un estraniarsi dal reale e dal contingente per immergersi in una idealizzazione espressionista.
L’artista mi mostra le sue opere senza descriverle , certo ne parla, ma mi parla della sua arte e delle sue ricerche. Ho così potuto osservare con attenzione quanto negli anni rappresenta la tensione acuta e introspettiva del suo operare.
I disegni innanzitutto, come sempre, rappresentano la più scoperta intuizione nella sua ricerca. E’ sempre un’esperienza felice ed emozionante osservarlo mentre esegue un ritratto. I disegni – disarmati nella loro cruda sincerità- rivelano sicurezza e maestria ; anche quelli non fine a se stessi , e sono i più, ma preparatori all’impatto con il colore per l’opera più impegnativa, richiudono in sé qualità finite quali la severità della ricerca e risultati di forma e di espressione.
Il colore di Cugno Garrano ha avuto un’evoluzione: dalle grandi luminose vedute siciliane (le saline, le bianche case) immerse nella calda luce del Mezzogiorno, l’artista ha via via affrontato temi più difficili; non solo il bianco ma anche il nero, fino a cimentarsi con aspri soggetti, cari agli espressionisti (ricordiamo Munch, Kokoschka) , e ciò specialmente con la figura umana, coi ritratti: dal luminoso suggestivo caldo ritratto di Guttuso (suo maestro nel periodo romano) ai tenebrosi ritratti di uomini e donne che emergono appena, con qualche tocco di luce, con qualche riflesso, dall’ombra pesante del fondo o degli abiti. Il buio che domina il quadro è sempre colore, s’intende.
Il viso, più o meno luminoso, quasi sempre triste con lineamenti marcati, con un disegno incisivo e penetrante, si svela con timidezza al dubbio o all’ambiguità della vita. Può piacere o meno l’uomo di Cugno Garrano, ma è reale ritratto del pensiero, di quello del modello e di quello dell’artista. Una ricerca così tesa come quella del nostro ha più lontane e più profonde ragioni. L’amore per certi artisti che lo hanno suggestionato (ma non plagiato) si risente; Van Gogh, Munch, Modigliani e Guttuso sono presenti, ma non sono copia, forse è la stessa tristezza.
Da tutto ciò risulta un pittore problematico, che pensa e fa pensare, che affascina per l’acume interpretativo, la cultura e la raffinatezza delle sue opere, che espresse mediante suggestioni di ricerca formale, rappresentano forse nel profondo un momento della sua vita e delle sue ansie. E’ difficile rintracciare un pittore che sappia esprimere effetti cromatici che danno all’opera una così intensa trasposizione poetica. Ed anche quel sottile ma insistente velo di malinconia che pervade tutte le opere di Cugno Garrano costituisce uno dei momenti più alti e significativi della sua produzione artistica.

Luciano Galmozzi
(dalla monografia “i ritratti del pensiero”, Sirmione 1993)

NOTE BIOGRAFICHE: Salvatore Cugno Garrano da vari anni partecipa alla vita artistica nazionale ed internazionale con mostre e rassegne , aggiudicandosi riconoscimenti da parte del pubblico e della critica.
Ha allestito mostre personali con successo e la stampa si è occupata di lui con recensioni di critici su quotidiani, riviste e libri d’arte:
Catalogo dell’Arte Moderna Italiana, ed. G.Mondadori, Torino
Arte Italiana contemporanea, ed. La Ginestra, Firenze
Guida ragionata delle belle arti, ed. Comed, Milano
Mensile Internazionale d’arte contemporanea, ed. Aemmepi, Milano
Storia dell’arte a Bergamo, ed. G. e A., Bergamo
P.Gusmini, in catalogo, San Marco, Bergamo 1974
A.De Santis, in catalogo, il Capricorno, Bergamo 1978
F.Irranca, in catalogo, Gandino 1980
A.Spada, L’eco di Bergamo 1981
L.Lazzari, L’eco di Bergamo 1982
P.Mosca, La Domenica Bergamo Mostre, 1982
L.Lazzari, in catalogo ,”La Garitta”, Bergamo 1982
M.Pezzotta, Bergamo Oggi, 1982
La Gazzetta di Siracusa, 1985
Il Popolo, Mostre e Artisti , 1986
A.De Santis, Bergamo Oggi, 1987
L.Lazzari, La nostra Domenica, 1987
P.Mosca, L’Aquilone, Grafica e Arte a Bergamo, 1986
L.Galmozzi, in catalogo, palazzo Belli, Grassobbio 1989
P.Mosca, Arte e Costume a Bergamo ‘800-’900, Grafica e Arte a Bergamo, 1989
Il Secolo d’Italia, 1989
Corriere della Sera, Arte Calendario, 1989
M.Arduino, Il Popolo C., 1993
Corriere della Sera, Cultura e Mostre, 1993
L’eco di Bergamo, Mostre, 1999
Il Popolo, Mostre e Artisti, 1999
L’eco di Bergamo, Cultura 2006
Ha allestito le seguenti mostre personali:
1968 Roma,Galleria “la Sula”
1969 Roma,Galleria “Club Attico”
1974 Vertova, Galleria San Marco
1975 Trento, Galleria “Giulia”
1978 Vertova, Galleria San Marco
1981 Gandino, Galleria Pro Loco
1982 Bergamo, Galleria d’Arte “La Garitta”
1983 Milano, Centro Culturale “Il Ceppo” Pero
1985 Pachino, Sala consiliare Comune di Pachino
1985 Bergamo, Galleria d’Arte “La Garitta”
1986 Treviglio, Palazzo Silva
1987 Bergamo, Galleria Hatria
1989 Grassobbio, Palazzo Belli
1990 Roma, Galleria “La Tartaruga” di via Sistina
1992 Gorle, Centro Culturale
1993 Sirmione, Palazzo Civico, Piazza Marconi
1996 Bergamo, Biblioteca Città Alta
1998 Modena, “La Secchia Rapita” via Canal Grande
1999 Clusone, Atelier d’Arte
2006 Gorle, Centro Culturale

domenica, gennaio 21, 2007

mattanza 60x78

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case a Marzamemi 50x60

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case a Portopalo 45x60

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case di Pachino 50x70

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saline 50x70

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saline 60x80

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sabato, gennaio 20, 2007

case a Marzamemi 50x70

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piazza a Marzamemi 38x54

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penisola sirmionese 50x70

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saline di Pachino 30x60

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mattanza 2 60x80

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tonnara a Marzamemi 45x55

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dalla terrazza 50x70

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solarità 50x70

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mattanza 3 60x80


paesaggio siciliano 30x40

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saline e pantano 54x74

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verso capo Passero 40x60

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scogliera di capo Passero 50x100

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case a Pachino 30x40

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giovedì, gennaio 18, 2007

case a Marzamemi 35x50

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Marzamemi 50x70

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marina a Marzamemi 30x40

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la balata 50x70

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dal mio studio 50x60

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alba sulla salina 50x70

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